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La legge europea sul ripristino della natura è a rischio?

12/06/2024 / Veronika Hribernik, CIPRA International
A metà giugno 2024 il Consiglio Ambiente dell’UE potrebbe pronunciarsi sulla legge per il ripristino della natura. Tuttavia, non c’è ancora una maggioranza favorevole tra gli Stati membri, nonostante il chiaro sostegno della società civile e della scienza. Anche due Paesi alpini sono contrari.
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Acqua pulita, aria pura e cibo: gli ecosistemi in buona salute garantiscono il nostro sostentamento. Tuttavia, l’80% degli habitat naturali in Europa versa attualmente in cattive condizioni. © Kogovšek_T.

A metà maggio, undici Stati membri – tra cui Germania, Francia e Slovenia – hanno inviato una lettera in cui si appellano agli altri Paesi dell’UE e ai loro ministri dell’Ambiente affinché votino a favore della legge sul ripristino della natura dell’UE. L’occasione per farlo si presenterà al prossimo Consiglio Ambiente che si terrà il 17 giugno in Lussemburgo. La mancanza di una maggioranza a favore della legge accuratamente redatta è preoccupante. La marcia indietro sui compromessi concordati dopo mesi di negoziati mette a rischio le istituzioni democratiche e mette in discussione il processo decisionale politico dell’UE, argomentano da più parti le voci critiche. La presidente della CIPRA Serena Arduino confida nella lungimiranza della politica: “Contiamo che i Paesi che non hanno ancora approvato la legge sul ripristino della natura lo facciano nei prossimi giorni, soprattutto i due Paesi alpini. Sappiamo dove e come possiamo ripristinare la natura nelle Alpi.”

Al momento manca il consenso dell’Italia e dell’Austria

La legge UE intende ripristinare e proteggere gli ecosistemi danneggiati come foreste, fiumi e torbiere: una grande opportunità per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei disastri e la sicurezza alimentare in tutta Europa. Nonostante alcuni obiettivi vincolanti, i Paesi mantengono un ampio margine di manovra. Mentre la maggior parte dei governi è favorevole alla legge, Italia e Austria sono tra gli Stati che si oppongono alla sua attuazione. In un comunicato stampa, le organizzazioni ambientaliste italiane hanno criticato la posizione contraria del loro governo e lo hanno invitato a sostenere la legge. Un sondaggio condotto in Italia ha rivelato che l’85% dei cittadini è favorevole alla legge.

Se tutti gli Stati dovessero mantenere la loro posizione, il voto dell’Austria potrebbe essere decisivo. Finora i Länder hanno bloccato il progetto di legge nonostante l’approvazione della ministra dell’Ambiente austriaca; recentemente tuttavia, in seguito alla revisione del progetto di legge, Vienna e la Carinzia hanno cambiato la loro posizione. Inoltre, una petizione lanciata in tutta l’Austria chiede l’approvazione della legge sul ripristino della natura come risposta alla crisi del clima e della biodiversità.

 

Fonti e maggiori informazioni:
www.umweltdachverband.at/inhalt/umweltdachverband-fordert-bundeslaender-muessen-blockade-aufgeben-und-ja-zum-eu-renaturierungsgesetz-sagen (de), www.consilium.europa.eu/en/meetings/env/2024/06/17/ (en), www.diepresse.com/18475681/wien-und-kaernten-wollen-eu-renaturierungsgesetz-nicht-mehr-blockieren (de), www.birdlife.org/news/2024/05/16/press-release-nature-restoration-law-supported-by-75-of-citizens-in-countries-not-backing-the-law/ (en)